Radio In-Store è un termine spesso abusato: spieghiamo perché

Coloro che come noi provengono dal mondo della radiofonia subiscono un sussulto ogni qualvolta vedono utilizzato impropriamente il termine Radio In-Store per descrivere un qualcosa che dopo attenta lettura a tutti gli effetti risulta essere una playlist composta da un determinato numero di files audio e riprodotta tramite un audio player. La parola “radio” è per noi sacra anche se utilizzata all’interno di una terminologia anglofona quale “Radio In-Store”. Radio per noi significa un segnale audio trasmesso e scandito da una regia radiofonica automatica che permetta di gestire in maniera professionale il palinsesto musicale quotidiano attingendo a un importante archivio di brani musicali costantemente aggiornato e supervisionato al fine di ottimizzarne la qualità sonora. Regia radiofonica automatica che svolge il suo lavoro facendo in modo di evitare sequenze di brani dello stesso artista o di ripetere lo stesso brano tutti i giorni allo stesso orario, garantendo nel contempo qualità audio a volume costante con miscelazione tra musica, jingles, spot, rubriche e segnale orario senza pause. Il tutto finalizzato a un ascolto fluido e gradevole alla stessa stregua delle radio FM come quelle che da sempre siamo abituati ad ascoltare. Ciascuno di noi deve essere libero di poter fare la scelta che ritiene più opportuna ma radio e playlist non sono la stessa cosa, argomento che abbiamo già trattato precedentemente con la pubblicazione Radio o playlist? La differenza c’è e si sente! Qualità innanzitutto.

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